La voce degli artisti. Per conoscere e comprendere le problematiche degli artisti siamo in contatto con loro e dialoghiamo sui temi che caratterizzano il nostro ambito di indagine: il percorso, le scelte, le prospettive del lavoro nel mondo dell’arte. Abbiamo deciso di condividere con i lettori sul web una parte di questo dialogo.
Questa volta abbiamo incontrato Marcello Fonti, in arte Mister Fiasco, artista palermitano che nel 2000 ricerca un confronto con libertà, lavoro e società, partendo all’avventura su un furgone, con un amico e un cane. Gira l’Italia, la Francia e la Spagna, dove si ferma per formarsi presso la compagnia “La Fura dels Baus”. In seguito torna in Italia ottenendo il diploma di formazione teatrale a Torino presso l’Atelier Teatro Fisico di Philip Radice.
Marcello, quali sono le principali difficoltà che incontri come artista?
“Conciliare il lato creativo e artistico, la produzione, gli aspetti manageriali, la vendita, la distribuzione. La creatività richiede il suo impegno e il suo tempo, ma vendere un prodotto artistico è davvero un secondo lavoro.”
Spesso gli artisti emergenti dichiarano unagrande fatica ad ottenere ricavi sufficienti. Tu riesci a sostenerti economicamente con la tua attività di cantastorie e musicante di strada?
“Non ancora. Vivo di spettacoli, talvolta inseriti in contesti specifici (fiere, festival) altre volte come iniziativa autonoma in locali o direttamente in strada. Poi però devo anche svolgere tutti i lavori saltuari che riesco a trovare, ma che non c’entrano con il mondo dell’arte.”
Come giudichi la tua esperienza di artista nei locali, quali sono le problematiche legate al lavorare nei locali?
“La cosa che più non sopporto, ed è molto comune, è la domanda da parte dei locali ‘porti gente?’. Secondo loro dovrei quindi chiedere alle persone che ho portato io non soltanto di pagare il locale per una cena, ma anche di pagare me. Dovrebbe essere interesse anche del locale l’aspetto pubblicitario.”
L’altro tuo ambiente di lavoro artistico è la strada. In questo caso come vanno le cose?
“Al di là del guadagno, legato ovviamente al livello di gradimento del prodotto, spesso mi capita di ricevere visite da parte della Polizia Municipale. Oltre ai modi discutibili con cui si instaura il dialogo, solitamente non vengono di loro spontanea volontà, ma su chiamata da parte di altri a cui, evidentemente, dà fastidio il mio lavoro.”